RIUNIONE SOMMOVIMENTO 20 MARZO 2016, ORE 11.00-17.00, CAGNE SCIOLTE, VIA OSTIENSE 137
Come gruppi, collettivi e singol* del sommovimento nazioAnale abbiamo partecipato alle mobilitazioni attorno al ddl Cirinna, riuscendo ad attraversare la piazza di Roma del 5 marzo con una presa di parola chiara e determinata che denunciasse gli scambi politici sulle vite queer, l’omofobia e il sessismo del dibattito pubblico e sottolineasse una volta per tutte la debolezza e il limite di una politica lgbt basata sulla delega delle proprie rivendicazioni alla rappresentanza politica.
Nella conflittualità che si è espressa anche oltre le nostre reti, abbiamo visto emergere le potenzialità di una politica transfemminista queer autonoma, capace di rivendicare simultaneamente diritti civili, sociali ed economici oltre la cittadinanza statuale e oltre una rappresentazione identitaria delle “minoranze sessuali” e di contestare radicalmente sia la cornice omonazionalista, in cui si parla di “diritti civili” opponendo l’Occidente civile progressista a un “altrove” omofobo, sia il tentativo di pinkwashing governativo del PD attorno alle briciole di diritti civili sopravvissuti ai compromessi parlamentari.
Le lotte che già si sono aperte dopo il 5 marzo ci interrogano su come dobbiamo e possiamo rendere più visibile il posizionamento transfemministaqueer: le pratiche e le teorizzazioni dal basso transfemministequeer hanno saputo contaminare lo spazio pubblico, ma spesso come slogan e suggestioni che rimandano a forme di vita, di relazione, di organizzazione e r/esistenza al neoliberismo che non sono ancora “comuni”. Questo aspetto ci segnala la necessità di un lavoro sui nostri strumenti e linguaggi di comunicazione, ma non solo.
In particolare, in questa fase, abbiamo bisogno di comprendere quali continuità e discontinuità vi sono tra il dibattito sul “gender” e quello su unioni civili e GPA: ovvero, dobbiamo capire se l’analisi e gli strumenti elaborati nei mesi precedenti dai diversi territori nei quali agiscono le realtà del sommovimento hanno senso in questo nuovo contesto e se sì, come possiamo adattarli e rilanciarli da qui(r) in avanti.
Se, come crediamo, i generi, compressi tra neofondamentalismo e neoliberismo, sono un terreno di lotta, dobbiamo ripensare sia il nostro discorso sui “no gender”, sia il lavoro sullo sciopero dai generi e sulla messa al lavoro delle nostre soggettività, per tradurli in pratiche di sottrazione e affermazione leggibili e riproducibili.
Anche il campo delle “altre intimità”, della rivendicazione di tutte le forme multiple di relazione, affetto e sessualità che viviamo, diventa oggi sempre più centrale per contestare i limiti del riconoscimento delle sole coppie e per spostare il discorso dall'”amore” come spazio privato alle forme di affetto collettive basate sull’autorganizzazione, il mutualismo, il welfare dal basso.
Per questo e molto altro, come ad esempio l’organizzazione della prossima Campeggia Transfemminista Frocia, ci incontriamo nello spazio delle Cagne sciolte a Roma, uno spazio da tempo sotto attacco, che ci ricorda come la questione degli spazi transfemministiqueer, da quelli sgomberati (vedi Atlantide a Bologna e lo spazio di Ambrosia a Milano) a quelli che non ci sono proprio sia una questione ancora fondamentale per rendere concreti i percorsi di autorganizzazione, di comunanza, di soggettivazione, di realizzazione dei desideri e dei bisogni individuali che si inctrecciano con quelli collettivi.
20 MARZO 2016, ORE 11.00-17.00, CAGNE SCIOLTE, VIA OSTIENSE 137, Roma (Metro B, Fermata Garbatella)