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Campeggia queer, 31 luglio mattina
Il tavolo altre intimità, per come è nato ed è stato sviluppato dal SomMovimento NazioAnale, non vuole essere un discorso su chi mi scopo e come, ma una riflessione collettiva su come darsi una progettualità di vita decentrata dalla coppia e dal dispositivo individualista e liberista del “se vuoi puoi”, il tentativo di costruire percorsi di lotta che scardinino la dicotomia privato/pubblico e che prevengano la violenza e l’isolamento nella normalizzazione dei nostri destini.
Togliendo egemonia alla coppia, e soprattutto dando valore alle altre relazioni – dalle scopate, al coinquilinaggio, all’amicizia, alla compagnitudine – togliamo la possibilità di cattura e di normalizzazione di noi stess*, dei nostri corpi come dispositivi di controllo e
accumulazione di capitale.
In questo momento conclusivo del tavolo altre intimità dell campeggia queer 2015, vorremmo mettere a tema qualcosa che non sappiamo se chiamare responsabilità, accountability, safety, o cura nelle altre intimità tutte (appunto dalle scopate, al coinquilinaggio, all’amicizia, alla compagnitudine).
Cura intesa come attenzione a o riconoscimento dell’esistenza dei bisogni e dei desideri dell’altr*, non come dovere di farsene carico, perchè non vogliamo assolutamente riprodurre una mistica della cura di cui abbiamo francamente piene le ovaie. Responsabilità nel senso etimologico di rispondere, dare un feedback… dove la risposta può essere pure un “no, non voglio accollarmi questa parte di te/non sono dispost* fare questa cosa per te” che però è basato sempre su un “si’, tu esisti, ti riconosco”. Il contrario del disconiscimento strategico sempre possibile nel momento in cui una relazione non si avvale di un codice sociale che ne sancisce l’esistenza e l’importanza e che stabilisce diritti, doveri e legittime reciproche aspettative delle persone coinvolte.
Ci sembra un tema particolarmente importante per sviluppare una lettura materialista dell’ affettività/degli affetti e tenere il tema delle altre intimità connesso con gli altri assi di lavoro di questa campeggia – la precarietà, la messa a valore delle soggettività, il neomutualismo, il welfare dal basso.
Infatti, ogni volta che due o più vite di incrociano – in modo più o meno effimero; per simpatia, per caso o per necessità; per sesso, per amicizia o per compagnia; in una darkroom, per strada, in un lavoro stagionale, in un collettivo o per affittare una stanza – sono sempre soggetti estremamente precari che impattano con tutta la loro emotività, i loro bisogni, la materialità delle loro vite.
Tolto l’amore romantico, come circola l’affettività? In mancanza di un codice sociale, come si negozia il lavoro di cura? Come si gestisce la resposabilità?
Comprendere le innumerevoli implicazioni delle intimità quando praticate o teorizzate è compito difficile, ma può diventare un processo di potenziamento anche attraverso la disccusione di limiti, strategie per farli rispettare e orizzonti, comuni o differenti che siano.
V. anche Report Altre Intimità della campeggia queer 2013; San Valentino 2015. La crisi del settimo anno; in generale la sezione Altre Intimità di questo blog.