[english version unavailable, sorry]
Campeggia queer, 30 luglio 2015 pomeriggio
Abbiamo lavorato molto per decostruire l’amore romantico [see Valentine’s day statement]. Adesso sentiamo il bisogno di esaminare criticamente l’altro polo della dicotomia sesso vs. amore, e di mettere a tema i diversi significati che il sesso “fine a se stesso” e l’accesso a una sessualità sganciata dalla relazione hanno per ciascun* di noi a partire dai nostri diversi posizionamenti e vissuti.
Il sesso fine a se stesso è un’esperienza meccanica, non produttiva di significati in quanto puramente “fisica”? Pensiamo che l’incontro “solo” fra corpi non abbia alcuna potenzialità di produrre senso? Poter scopare “senza amore” può essere una conquista per le donne e per le lesbiche, e in che senso? Scopare molto, scopare strano, scopare in giro, scopare con gli/le sconosciut* o al di fuori di una relazione esclusiva è la misura di quanto sei emancipat*, liberat*, sovversiv*?
Contro un discorso dominante che incita al sesso come puro consumo o come performance della propria emancipazione / segno d’appartenenza all’avanguardia della liberazione sessuale, vogliamo costruire un controdiscorso che faccia emergere le diverse forme di intimità in gioco negli incontri sessuali, anche i più effimeri, quelli che non producono alcuna forma di legame sociale.
V. anche Report Altre Intimità della campeggia queer 2013; San Valentino 2015. La crisi del settimo anno; in generale la sezione Altre Intimità di questo blog.